Un’Irlandese a Roma

postato in: Curiosità | 0

 

La mia amica, irlandese, Sara è venuta in Italia per fare delle ricerche per il suo romanzo e si è fermata a Roma un paio di giorni. Siamo andate in giro per la città un’intera giornata. Abbiamo visto i quadri di Caravaggio, il cortile dove è stato girato il film Vacanze Romane, Piazza di Spagna, l’Altare della Patria, il Teatro Marcello con il Quartiere ebraico, e alla fine le ho chiesto se le andava di condividere con il popolo della rete la sua esperienza e raccontarla attraverso le tre domande che le ho fatto e lei ha accettato. Ecco la mia breve intervista.

 

Sinagoga e Teatro Marcello

 

Quali sensazioni hai provato girando per le vie di Roma?

La  mia sensazione camminando per Roma è stata di soggezione per la struttura verticale della città nel senso che sono stata affascinata dai vari strati di storia che si sovrappongono e da come ogni potere si plasmasse su quello che l’aveva preceduto. Per esempio la Chiesa, adattava i templi pagani e gli obelischi egiziani ai suoi scopi. Mi sono anche domandata come sarebbe vivere qui, cioè sarebbe facile o difficile per una persona come me? Ho  pensato al senso dell’umorismo nelle sculture del Bernini e come gli uomini moderni non siano molto diversi… ancora beneficiamo del suo humor. Soprattutto ho pensato ai Romani di allora e di oggi, questa città è così viva, così fiduciosa e così piena di storia. Non esiste nessun luogo come questo.

C’è qualcosa in particolare che ti ha colpito su persone o luoghi?

Due cose mi hanno colpito. Una è il quartiere ebraico perché sono coinvolta essendo in parte di origine ebraica. Camminando per le strade è stato come andare indietro nel tempo quando i nazifascisti avevano il potere. Vedere i nomi scritti sulle piastrelle dorate è stato commovente, in particolare quelle dei bambini. La seconda, è la Tomba del Milite Ignoto e le foto di coloro che sono stati uccisi in guerra: mi hanno dato una forte emozione. La realtà della guerra mi si è manifestata maggiormente e ho sentito il peso della tristezza per coloro che non ci sono più.

 

image-f0493a6fb3282d06ead4936fb1d97f38dcf6db25b675e653242eeb6761a5ab3f-v

 

Qual è la prima cosa che pensi quando dico: Roma?

Quando penso a Roma penso ai gesti di gentilezza che ho ricevuto qui, alle persone che mi hanno aiutato e ai meravigliosi amici che ho trovato. Penso all’Amore, all’Arte, al Teatro, alla Politica, a Cesare e Pompeo. Penso alle anfore, al realismo dei quadri di Caravaggio, alle strade segrete e a cosa si nasconde sotto di esse. Penso al fascino e alla maestosità dell’architettura, a Keats che ha trascorso i suoi ultimi giorni di vita in quella stanza vicino alla scalinata di Piazza di Spagna e a come doveva essersi sentito sapendo che non sarebbe riuscito a vedere Shelley e Byron. Quando mi sono seduta sul bordo della Fontana di Trevi ho pensato alla Dolce vita e a quanto fosse audace per quei tempi. Penso a Vacanze Romane e alla fine a quanto vorrei una vecchia Fiat Cinquecento rossa e parlare un italiano fluente.

Simpatica la mia amica Sara. Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.